
Quando due o più accordi in sequenza tendono a risolvere sull’accordo fondamentale della tonalità, o per lo meno ne sottintendono la risoluzione, abbiamo la cadenza. Esistono vari tipi di cadenze, che ora vedremo nelle varie forme.
Cadenza semplice o perfetta

Il collegamento dal V° al I°, cioè dalla dominante alla tonica, viene definito cadenza semplice o cadenza perfetta. In pratica è una delle sequenze più facilmente riconducibili alla staticità del brano, in quanto l’accordo di tonica risulta essere quello maggiormente utilizzato per dare un senso di conclusione ad un determinato momento del brano stesso. E’ anche vero che, come per tutti i tipi di cadenze, ne possiamo trovare più di uno all’interno di un brano.
Cadenza plagale

Collegando la sottodominante alla tonica, cioè il IV° al I°, otteniamo la cadenza plagale. Pur risolvendo, come nel caso precedente, sulla tonica, non abbiamo un senso di conclusione e staticità analogo, anche se non per questo è meno usata.
Cadenza Imperfetta

L cadenza imperfetta è determinata dalla successione V-I di cui uno o entrambi gli accordi sono allo stato di rivolto.
Cadenza Sospesa

La cadenza Sospesa ha la sospensione sul V (oppure raramente sul IV).
Cadenza Evitata o di Inganno

La cadenza evitata o d’inganno si ha quando il V grando non procede sul I. E’ formata dalle seguenti successioni V-VI (d’inganno), V-IV, V-III, V-II.
Cadenza frigia

Si tratta di una cadenza tipicamente barocca che consiste nella progressione, in un brano di tonalità minore, IV (in primo rivolto)-V ove quest’ultimo è alterato.