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Scala Minore Melodica

Nei secoli scorsi, i compositori notarono che l’intervallo di tono e mezzo che si creava tra il VI° e il VII° della sma risultava essere troppo elevato per l’intonazione della voce umana: decisero quindi di alzare di 1st anche il VI°, creando così una nuova scala che viene definita Scala Minore Melodica, la quale può essere abbreviata per comodità in smm. In questo tipo di scala, il VII° grado mantiene sempre il ruolo di sensibile, in quanto si trova ad un semitono di distanza dalla tonica. I compositori ritennero anche che, nel senso discendente, la sensibile (cioè il VII°) non avesse più bisogno di 1st obbligato tra questa e la tonica, e perciò la smm, in senso discendente, prende le stesse note della smn della stessa tonalità, come possiamo vedere nell’esempio, che ci indica la scala minore melodica di LA ascendente e discendente:

Bach approfittò della scala minore melodica mantenendo le alterazioni della scala minore melodica anche in senso discendente, da qui la Scala Bachiana:

Nella musica moderna, la scala minore melodica viene mantenuta tale anche in senso discendente (nello stesso sistema già adottato da Bach), e prende il nome di Scala Minore Melodica Jazz, oppure Real Minor Melodic, anche se per convenzione viene semplicemente detta Scala Minore Melodica. Quando nella musica moderna si parla di smm, quindi, si intende la sequenza di intervalli mantenuta uguale anche in senso discendente.

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